Le infezioni fungine cutanee di maggior risconto a livello ambulatoriale sono rappresentate da:

Dermatofitosi gruppo di funghi in grado di infettare lo strato corneo:le unghie, i peli e i capelli.

Candidosi

  • cutanea un’infezione superficiale che compare nelle regioni cutanee umide, molti pazienti presentano fattori che alterano l’immunità locale, come un aumento dell’umidità nella sede d’infezione,il diabete o un’alterazione dell’immunità sistemica.
  • mucosa (è un’infezione che colpisce la mucosa delle vie respiratorie e digestive superiori e dell’area vulvo-vaginale; il decorso può essere acuto o cronico.

 

Pityriasis Versicolor una dermatosi desquamativa asintomatica cronica caratterizzata da chiazze desquamative ben delineate di colore variabile, che compaiono più frequentemente al tronco.

Diagnosi

La diagnosi clinica delle infezioni fungine cutanee (micosi) può essere confermata da esami di laboratorio effettuati su materiale prelevato da lesioni.

Per il prelievo si utilizzano pinze e spatole sterili.

I prelievi effettuati vengono osservati sia direttamente al microscopio ottico (a contrasto di fase) sia messi in terreni di coltura per l’identificazione delle diverse specie di miceti.



Largamente impiegato, il prick test consiste nell’applicazione di una goccia dell’estratto allergenico sulla cute (in genere sulla superficie volare dell’avambraccio) e nel pungere poi attraverso la goccia gli strati superficiali della cute con una lancetta sterile dotata di punta da 1 mm.

È possibile testare serie di inalanti e di alimenti.

 

Reazioni Indesiderate

Rare, possono insorgere entro 15-30 minuti dall’esecuzione dei tests.

Si distinguono:

 

  • Reazioni locali (marcata reazione eritemato-edematosa, talora con linfagite e linfadenite satellite)
  • Reazioni d’organo (riproducono generalmente la sintomatologia presentata dal paziente)
  • Reazioni sistemiche (a tipo sindrome oritcaria-angioedema o anche, pur eccezionalmente, a tipo shock allergico)


Un atomo di ossigeno viene considerato elettricamente neutrale (stabile) quando ha 16 elettroni che girano intorno al suo nucleo atomico composto da 16 protoni. E’ stabile anche in forma molecolare, quando si lega con un altro atomo di ossigeno o con altri tipi di atomi, condividendo gli elettroni esterni dell’altro atomo, per formare un composto. Tuttavia, quando una molecola stabile perde un elettrone, la molecola si carica positivamente, diventando instabile e altamente reattiva. Questo tipo di molecola è, appunto, un radicale libero.

 

Nel corpo umano, un radicale libero è “libero” perché gli manca un elettrone; pertanto cercherà di rubare un elettrone da un‘altra molecola per stabilizzare la sua struttura. Sfortunatamente, potrebbe rubare un elettrone da una molecola stabile, andando così a creare un altro radicale libero, rendendolo instabile; così si va avanti con molecole in competizione per elettroni. Nel nostro corpo queste molecole altamente reattive e caricate ‘positivamente’ cominciano immediatamente a danneggiare le membrane delle cellule alla ricerca di cariche negative per bilanciare la loro carica elettrica. Questo può sconvolgere la struttura delle proteine, dei lipidi, degli acidi nucleici. Vari autori hanno stimato che la persona media ha all’incirca dai 10.000 ai 20.000 radicali liberi che aggrediscono una cellula ogni giorno.

 

I radicali liberi hanno la possibilità di nuocere al corpo perché il sistema antiossidante interno al corpo è sovraccaricato. Le reazioni di ossidazione e la produzione di radicali liberi avviene naturalmente all’interno del corpo durante il normale processo metabolico. Le cause del surplus di migliaia di radicali liberi è dovuto a diversi fattori: alcool, farmaci, idrocarburi, fumi di scarico, fumo di sigaretta, pesticidi, spray vari, chemioterapia, stress emozionali, radiazioni, etc.

 

In campo dermatologico i radicali liberi svolgono un ruolo importante nella patogenesi del fotoinvecchiamento, nella patologia tumorale e in varie malattie non tumorali come ad esempio la vitiligine.

 

Pertanto è importante valutare il livello dei radicali liberi (livello da stress ossidativi) per impostare una terapia medica di tipo antiossidante (vitamine A, C ed E, selenio ed il coenzima Q) specifica per le esigenze di ogni paziente.

 

Test di valutazione dei livelli di stress ossidativo (radicali liberi) nell’uomo

La valutazione dei livelli di stress ossidativo del nostro corpo è possibile mediante un sistema analitico integrato costituito da un fotometro dedicato con centrifuga incorporata progettato per consentire esclusivamente l’esecuzione del test su prelievo di sangue capillare.

 

La procedura analitica è molto semplice.

 

Una goccia di sangue, prelevata per digitopuntura (con una lancetta sterile), è raccolta in un piccolo capillare e, insieme a questo tubicino, immersa in una provetta contenente una soluzione tampone lievemente acida.

Il campione, dopo una delicata agitazione, è trasferito in una cuvetta, ove viene aggiunta una goccia di reattivo cromogeno.

La nuova soluzione è, quindi, sottoposta a centrifugazione e, infine alla lettura fotometrica per una valutazione dei livelli di stress ossidativo.



Esistono due tipi di carcinomi cutanei, entrambi derivanti dalla degenerazione maligna dei cheratinociti:

 

  • Carcinoma Spinocellulare: è da molti anni noto il ruolo causale nella sua insorgenza della esposizione continua la sole e quindi la quantità totale di esposizione maturata negli anni. Infatti colpisce soprattutto persone in età avanzata. Sono colpiti maggiormente soggetti con pelle chiara.
  • Carcinoma Basocellulare: molto frequente, presenta una aggressività locale, tendendo cioè ad infiltrare in profondità sia la cute che i tessuti sottostanti, mentre il rischio di metastasi è piuttosto basso. Fattore di rischio maggiore è la modalità di esposizione solare intermittente (come per il melanoma)

 

Diagnosi: dopo l’osservazione clinica e quindi il sospetto di una lesionecarcinomatosa la diagnosi deve essere sempre convalidata mediante biopsia cutanea e successivo esame istopatologico.

Due sono le terapie di riferimento per i carcinoma cutanei:

 

  • Asportazione chirurgica
  • Terapia fotodinamica (non invasiva)

 

Procedura – Fotodiagnosi

La fotodiagnosi è una diagnosi in fluorescenza utilizzata per:

La rivelazione della estensione in superficie dei tumori cutanei non melanomaIl follow-up post terapia

 

Permette la demarcazione dei tessuti neoplastici della cute sana circostante e del bordo della lesione.

A livello della cute lesionale o dell’area precedentemente sottoposta al trattamento (chirurgico o a terapia fotodinamica) si applica una sostanza fotosensibillizante in occlusione e per un tempo di incubazione idoneo.

Successivamente il tumore emette una fluorescenza rossa se illuminato da una sorgente UV405 nm.



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Vitiligine: persone famose

Nel mondo secondo le statistiche, tra 65 a 95 milioni di persone soffrono di vitiligine, da circa 600 mila a 1 milione in Italia. 

Qui c’è da chiedersi subito perchè le cifre dei malati di vitiligine non sono più esatte ?

La vitiligine non è una malattia pericolosa per la salute come alcuni tumori cutanei, non è contagiosa, non crea dolori ma si tratta ‘ solo ’ di un disturbo della pigmentazione dovuto alla distruzione dei melanociti.  Queste cellule  producono il pigmento della pelle e la loro distruzione comporta la comparsa delle chiazze bianche su tutto il corpo.

Proprio per questo, per creare attenzione sulla causa della vitiligine, ho scelto ‘un melanocita in vitro’ come logo per la mia attività medica.

Logo dott. claudio comacchi
Logo dott. claudio comacchi

 

Purtroppo viene completamente sottovalutata la sofferenza psicologica di chi ne soffre, dal sentirsi diverso, sfigurato, perfino svantaggiato nel mondo di lavoro e non accettato dalla società ancora poco informata.

Poche sono finora le ricerche scientifiche a breve e lungo termine, il trattamento non è ancora standardizzato e forse non lo sarà mai siccome la vitiligine è una malattia che non fa guadagnare le grande case farmaceutiche che volentieri sostengono gli studi per altre malattie finanziariamente più diffuse e pertanto più redditive.

La vitiligine è una malattia ‘ democratica ‘ che affligge la popolazione in tutto il mondo. 

Non distingue tra appartenenza etnica, età, sesso, persona ricca o povera, famosa o no.

Per fortuna, sempre più personaggi conosciuti del mondo dello spettacolo, dello sport eccetera non si vergognano più della loro malattia e ammettono pubblicamente di soffrire di vitiligine. In questo modo contribuiscono notevolmente a fare conoscere la vitiligine a un publico sempre più largo, ad abbassare le barriere sociali e creare comprensione per chi ne soffre.

C’è pure chi è riuscito a creare dalla vitiligine il proprio punto di forza come la bellissima modella canadese Winnie Harlow (vero nome Chantelle Brown-Young), nata a Toronto nel 1994. Winnie ha origini giamaicane e soffre di vitiligine dall’età di 4 anni. 

La ragazza ha passato un’infanzia piuttosto difficile. Da bambina, a scuola è stata brutalmente presa in giro dagli altri bambini a causa della sua malattia. 

La chiamavano ‘ mucca ’ e peggio e da adolescente soffriva di bulimia a causa dello stress subito. Però poi arriva il grande

cambiamento. Nel 2014 scoperta su Instagram diventa una delle ragazze di America’s Next Top Model ed era nata una stella unica nel mondo della moda. In solo pochi anni ha fatto una carriera strepitosa lavorando con tutti i grandi fotografi della moda per brand come Desigual, Nike, Diesel, Ashish e le sue foto sono state pubblicate su riviste come Vogue, Cosmopolitan e tanti altr

 

 

Poi chi non conosce Michael Jackson, il ‘ Re del Pop ’  (1958 – 2009). La musica Pop di oggi non sarebbe la stessa senza il fondamentale contributo di questo sensazionale musicista. Michel Jackson è l’artista sonoro che ha vinto più premi e riconoscimenti nella storia della musica Pop.

 

 

Se invece pensiamo all’arte visiva ci viene subito in mente il grande Andy Warhol (1928 – 1987), pittore, scultore, direttore della fotografia, regista, produttore sceneggiatore e attore americano. Anche lui afflitto di vitiligine. Questo però non gli ha impedito di diventare una delle figure predominante della ‘ Pop Art ‘ e uno dei più influenti artisti del ventesimo secolo. 

Pero anche in Italia troviamo persone molto conosciute con la vitiligine.

In primis ci viene in mente Francesco Maurizio Cossiga ( 1928 – 2010), ottavo presidente della Repubblica dal 1985 al 1992.

Francesco Cossiga cominciò a soffrire di vitiligine solo nel 1978, dopo aver saputo di un evento per lui in particolare

estremamente traumatico: la uccisione di Aldo Moro.

Questo terribile evento ha colpito profondamente tutti gli Italiani e causato la nascita della malattia all’ex presidente Cossiga.

Ultimamente una esponente molto conosciuta nel mondo televisivo, la fortissima Mara Maionchi, discografica e stimatissima giudice di X- Factor, ha scelto di dichiararsi pubblicamente malata di vitiligine dall’età di 25 anni. 

Parla apertamente delle sue paure e difficoltà di convivere con la malattia da tantissimi anni. Con questo atto di coraggio ha sicuramente raggiunto un publico molto ampio nel nostro paese e fornito speranza a tante persone che soffrono di vitiligine e ai loro famigliari.

Poi chi in Italia non conosce il grande Fratello e i suoi partecipanti ? 

Soffrono di Vitiligine anche Luca Onestini, concorrente del Grande Fratello Vip 2017,  l’ex tronista di ‘ Uomini e Donne ’ e Alex Migliorini, nuovo tronista gay stagione 2017/18 di  ‘ Uomini e donne ‘.

La lista delle persone famose afflitte di Vitiligine che lo hanno dichiarato pubblicamente  è molto lunga. 

Chi è interessato può aggiornarsi ulteriormente qui: 

http://25june.org/en/pages/famous_personalities [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]



La terapia fotodinamica cutanea

(PDT) si sta dimostrando una terapia molto efficace nel trattamento di tumori cutanei primitivi e secondari non-melanoma, in certe lesioni precancerose, acne , verruche volgari e piane, per il foto ringiovanimento e recentemente per l’epilazione progressiva.
La terapia fotodinamica utilizza una sostanza fotosensibilizzante e una sorgente luminosa allo scopo di indurre l’apoptosi selettiva delle cellule tumorali o comunque atipiche.

Sulla base della patologia da trattare le alternative al trattamento con PDT possono essere la chirurgia, l’uso dei chemioterapici, la radioterapia o la distruzione della lesione con la crioterapia, LASER-terapia, diatermocoagulazione e nel caso dell’acne l’utilizzo di retinoidi.

Queste metodiche sono considerate più invasive della PDT.

In conclusione la terapia fotodinamica presenta una serie di benefici:

non è invasiva
ben tollerata dai pazienti
non necessita l’uso di anestetici
il danno tissutale è selettivo
assenza di tossicità sistemica
può essere ripetuta senza che si verifichi alcuna perdita di efficacia
può essere associata ad altra procedure terapeutiche
consegue risultati estetici da buoni ad eccellenti

La terapia fotodinamica è inoltra indicata per pazienti:

portatori di pacemaker
che rifiutano l’intervento chirurgico nel caso di lesioni tumorali
in terapia anticoagulanteche presentino reazioni avverse agli anestetici
con lesioni localizzate al volto o al collo ed in sedi esteticamente importanti
con lesioni multiple

Svolgimento Terapia Fotodinamica

La sostanza sensibilizzante viene applicata in occlusiva per circa 1-3 ore sulla lesione cutanea da trattare (il tempo di applicazione è in relazione la danneggiamento dell’epidermide, alla profondità ed allo spessore della lesione stessa).

La cute sana circostante la lesione, essendo ricoperta da uno strato corneo normale, è impermeabile alla sostanza fotosensibilizzzante applicata.

Successivamente la lesione cutanea viene irradiata (la fotosensibilizzazione è limitata alla lesione da trattare).

Decorso Post Terapia Fotodinamica

Prima che il paziente sia dimesso vengono impartite le istruzioni per la medicazione da eseguirsi a domicilio.

Durante e/o dopo il trattamento alcuni pazienti possono presentare dolore, bruciore o prurito nelle aree irradiate, particolarmente nelle lesioni del volto.

Possono comunemente presentarsi croste nelle aree trattate che tuttavia scompaiono in pochi giorni.

Durata Terapia Fotodinamica

Il trattamento può essere ripetuto più volte, secondo il risultato ottenuto e il giudizio del dermatologo.



Le malattie caratterizzate da caduta di capelli sono classificate in:

Alopecia non cicatriziali, nelle quali dal punto di vista clinico non vi è alcun segno di infiammazione tessutale, cicatrizzazione o atrofia della cute

Alopecie cicatriziali, in cui è evidente una distruzione del tessuto sotto forma di infiammazione, atrofia e cicatrizzazione

Nella forma di alopecia non cicatriziale caratterizzata da un diradamento e/o da una caduta dei capelli può essere utile effettuare a scopo diagnostico il tricogramma classico o il tricogramma a luce polarizzata.

Diagnosi

Il tricogramma è una metodica semi-invasiva che permette di studiare la dinamica del ciclo follicolare e le condizioni patologiche dei capelli.

Il prelievo si esegue fissando l’estremità libera di una ciocca di capelli con una pinza Klemmer, mentre con altra pinza analoga si fissa la base della ciocca.

Si procede quindi allo strappo che deve essere energico e deciso nella direzione verso cui emergono i capelli.

I capelli vengono successivamente preparati e montati su un vetrino portaoggetti per osservarli al microscopio ottico o al microscopio a luce polarizzata.



Metodica di indagine insostituibile per lo studio morfologico ed emodinamico del microcircolo, la videocapillaroscopia è largamente impiegata in:

Dermatologia (psoriasi, neoplasie cutanee, alopecia, lichen sclerosus atrophicus, amartomi vascolari)

Medicina estetica (soprattutto nella diagnosi degli stadi precoci delle Pannicolopatie ovvero celluliti e nel loro follow up).

Nutrizione clinica (analisi della vascolarizzazione dei tessuti adiposi, classificazioni delle pannicolopatie ovvero delle celluliti e delle adiposità localizzate, monitoraggio dei trattamenti dio terapeutici

Reumatologia, ipertensione arteriosa, diabete mellito, vasculopatie e andrologia.

Il videocapillaroscopio è dotato di un terminale video-ottico, grazie al quale è l’obiettivo che si sposta, a piacimento dell’osservatore, permettendo alla sede anatomica di rimanere immobile, laddove nelle tradizionali tecniche capillaroscopiche l’obiettivo dello strumento è fisso per cui le variazioni spaziali del campo ottico devono essere ottenute mediante movimenti della sede anatomica di osservazione.



Un trattamento utilizzato per la cura della vitiligine, ipomelanosi, psoriasi, dermatite seborroica e dermatite atopica.

La fototerapia è un trattamento specifico per vitiligine, psoriasi, dermatite seborroica, dermatite atopica (eczema costituzionale) e altre malattie dermatologiche. L’apparecchiatura in studio è dotata di filtri interferenziali “passa banda” facilmente intercambiabili che consentono l’utilizzo di lunghezze d’onda diverse, le più specifiche per le varie malattie cutanee.
L’apparecchio permette di generare:
• radiazione ultravioletta B a banda stretta (UVB 311nm) che secondo studi recenti costituisce un trattamento di prima scelta soprattutto per la vitiligine, le ipomelanosi (cicatrici bianche, smagliature bianche), la psoriasi, la dermatite seborroica e la dermatite atopica.
• radiazione ultravioletta A – 1 (UVA-1) più specifica per la sclerodermia localizzata, linfoma cutaneo a cellule T; con UVA-1 è possibile trattare anche la dermatite atopica.

Questo apparecchio a differenza delle tradizionali fototerapie presenta notevoli vantaggi:

mediante una particolarissima fibra ottica che conduce la radiazione ultravioletta selezionata dal generatore alla cute da trattare, è possibile intervenire soltanto a livello delle aree malate riducendo in tal modo la dose totale di esposizione del soggetto alle radiazioni ultraviolette in maniera proporzionale alla quantità di superficie affetta.
non incrementa il contrasto cromatico fra cute sana e cute malata; con le consuete tecniche fototerapiche la cute circostante ad esempio di una chiazza vitiligoidea va incontro a normale pigmentazione aumentando la visibilità delle chiazze ipocromiche e il disturbo che ne deriva.
permette di differenziare intensità e quantità totale di radiazione ultravioletta in base alla regione corporea trattata; il tempo di emissione della radiazione varia da 1 a 20 secondi.
non necessita di terapia farmacologica. Il protocollo terapeutico varia in relazione alla malattia (tipo e gravità). Il trattamento non provoca dolore; occasionalmente può verificarsi in alcuni pazienti un eritema di grado lieve che si risolve in breve tempo. La durata della terapia varia a seconda delle aree interessate e della risposta individuale. Di norma è possibile già dopo 10-14 sedute valutare la possibilità di miglioramento clinico.

Unità per la fototerapia

Descrizione: è una unità di fototerapia per il trattamento ambulatoriale della psoriasi, vitiligine, ipomelanosi, dermatite seborroica, dermatite atopica, sclerodermia localizzata e altro. Utilizza una fibra ottica facilmente manovrabile di un metro di lunghezza che termina con un manipolo di 1 e/o 10 cmq. La sonda viene tenuta a contatto con la cute da trattare. Corredata di un timer con risoluzione di 1 secondo, può impostare e monitorare la potenza in uscita in tempo reale. Tempo di emissione da 1 a 20 secondi. Gestito da un personal computer esegue automaticamente un self-test per la verifica di tutti i parametri; contemporaneamente una seconda fibra satellite esegue, in continuo, una verifica della emissione in potenza della lampada emettitrice, agendo sull’otturatore. In tal modo viene sempre assicurato il giusto apporto di energia, che garantisce emissioni sempre coerenti. L’apparecchiatura è dotata di filtri interferenziali “passa banda” (311 nm, UVA-1) facilmente intercambiabili che consentono l’utilizzo di lunghezze d’onda diverse, le più specifiche per le varie malattie cutanee.



Il radiobisturi è uno strumento dalla spiccata predisposizione per la chirurgia di superficie i cui requisiti cruciali sono il minimo danno tessutale e il rapido decorso post-operatorio.

La combinazione di sette diversi modi di emissione
della radiofrequenza è tale da prestarsi ad una vastissima gamma di situazioni patologiche riducendo al minimo gli esiti cicatriziali.

Estese papillomatosi orali, condilomatosi, cheratosi attiniche, verruche volgari (i cosiddetti porri), verruche piane, cheratosi seborroiche, fibromi penduli, xantelasmi e angiomi possono essere trattati con successo, talora senza l’uso di anestetico.

Il radiobisturi nel

 

la modalità taglio coagulante permette di ottenere escissioni chirurgiche anche estese senza sanguinamento grazie alla coagulazione dei capillari.

 

 

Decorso Post Radiobisturi

Dopo aver eseguito l’intervento con radiobisturi permane una piccola abrasione che si risolve nel giro di pochi giorni con opportuna terapia topica.

Si consiglia l’applicazione di una crema solare ad alta protezione nel caso di aree cutanee foto esposte.


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