La terapia fotodinamica cutanea

(PDT) si sta dimostrando una terapia molto efficace nel trattamento di tumori cutanei primitivi e secondari non-melanoma, in certe lesioni precancerose, acne , verruche volgari e piane, per il foto ringiovanimento e recentemente per l’epilazione progressiva.
La terapia fotodinamica utilizza una sostanza fotosensibilizzante e una sorgente luminosa allo scopo di indurre l’apoptosi selettiva delle cellule tumorali o comunque atipiche.

Sulla base della patologia da trattare le alternative al trattamento con PDT possono essere la chirurgia, l’uso dei chemioterapici, la radioterapia o la distruzione della lesione con la crioterapia, LASER-terapia, diatermocoagulazione e nel caso dell’acne l’utilizzo di retinoidi.

Queste metodiche sono considerate più invasive della PDT.

In conclusione la terapia fotodinamica presenta una serie di benefici:

non è invasiva
ben tollerata dai pazienti
non necessita l’uso di anestetici
il danno tissutale è selettivo
assenza di tossicità sistemica
può essere ripetuta senza che si verifichi alcuna perdita di efficacia
può essere associata ad altra procedure terapeutiche
consegue risultati estetici da buoni ad eccellenti

La terapia fotodinamica è inoltra indicata per pazienti:

portatori di pacemaker
che rifiutano l’intervento chirurgico nel caso di lesioni tumorali
in terapia anticoagulanteche presentino reazioni avverse agli anestetici
con lesioni localizzate al volto o al collo ed in sedi esteticamente importanti
con lesioni multiple

Svolgimento Terapia Fotodinamica

La sostanza sensibilizzante viene applicata in occlusiva per circa 1-3 ore sulla lesione cutanea da trattare (il tempo di applicazione è in relazione la danneggiamento dell’epidermide, alla profondità ed allo spessore della lesione stessa).

La cute sana circostante la lesione, essendo ricoperta da uno strato corneo normale, è impermeabile alla sostanza fotosensibilizzzante applicata.

Successivamente la lesione cutanea viene irradiata (la fotosensibilizzazione è limitata alla lesione da trattare).

Decorso Post Terapia Fotodinamica

Prima che il paziente sia dimesso vengono impartite le istruzioni per la medicazione da eseguirsi a domicilio.

Durante e/o dopo il trattamento alcuni pazienti possono presentare dolore, bruciore o prurito nelle aree irradiate, particolarmente nelle lesioni del volto.

Possono comunemente presentarsi croste nelle aree trattate che tuttavia scompaiono in pochi giorni.

Durata Terapia Fotodinamica

Il trattamento può essere ripetuto più volte, secondo il risultato ottenuto e il giudizio del dermatologo.



Le malattie caratterizzate da caduta di capelli sono classificate in:

Alopecia non cicatriziali, nelle quali dal punto di vista clinico non vi è alcun segno di infiammazione tessutale, cicatrizzazione o atrofia della cute

Alopecie cicatriziali, in cui è evidente una distruzione del tessuto sotto forma di infiammazione, atrofia e cicatrizzazione

Nella forma di alopecia non cicatriziale caratterizzata da un diradamento e/o da una caduta dei capelli può essere utile effettuare a scopo diagnostico il tricogramma classico o il tricogramma a luce polarizzata.

Diagnosi

Il tricogramma è una metodica semi-invasiva che permette di studiare la dinamica del ciclo follicolare e le condizioni patologiche dei capelli.

Il prelievo si esegue fissando l’estremità libera di una ciocca di capelli con una pinza Klemmer, mentre con altra pinza analoga si fissa la base della ciocca.

Si procede quindi allo strappo che deve essere energico e deciso nella direzione verso cui emergono i capelli.

I capelli vengono successivamente preparati e montati su un vetrino portaoggetti per osservarli al microscopio ottico o al microscopio a luce polarizzata.



Metodica di indagine insostituibile per lo studio morfologico ed emodinamico del microcircolo, la videocapillaroscopia è largamente impiegata in:

Dermatologia (psoriasi, neoplasie cutanee, alopecia, lichen sclerosus atrophicus, amartomi vascolari)

Medicina estetica (soprattutto nella diagnosi degli stadi precoci delle Pannicolopatie ovvero celluliti e nel loro follow up).

Nutrizione clinica (analisi della vascolarizzazione dei tessuti adiposi, classificazioni delle pannicolopatie ovvero delle celluliti e delle adiposità localizzate, monitoraggio dei trattamenti dio terapeutici

Reumatologia, ipertensione arteriosa, diabete mellito, vasculopatie e andrologia.

Il videocapillaroscopio è dotato di un terminale video-ottico, grazie al quale è l’obiettivo che si sposta, a piacimento dell’osservatore, permettendo alla sede anatomica di rimanere immobile, laddove nelle tradizionali tecniche capillaroscopiche l’obiettivo dello strumento è fisso per cui le variazioni spaziali del campo ottico devono essere ottenute mediante movimenti della sede anatomica di osservazione.



Un trattamento utilizzato per la cura della vitiligine, ipomelanosi, psoriasi, dermatite seborroica e dermatite atopica.

La fototerapia è un trattamento specifico per vitiligine, psoriasi, dermatite seborroica, dermatite atopica (eczema costituzionale) e altre malattie dermatologiche. L’apparecchiatura in studio è dotata di filtri interferenziali “passa banda” facilmente intercambiabili che consentono l’utilizzo di lunghezze d’onda diverse, le più specifiche per le varie malattie cutanee.
L’apparecchio permette di generare:
• radiazione ultravioletta B a banda stretta (UVB 311nm) che secondo studi recenti costituisce un trattamento di prima scelta soprattutto per la vitiligine, le ipomelanosi (cicatrici bianche, smagliature bianche), la psoriasi, la dermatite seborroica e la dermatite atopica.
• radiazione ultravioletta A – 1 (UVA-1) più specifica per la sclerodermia localizzata, linfoma cutaneo a cellule T; con UVA-1 è possibile trattare anche la dermatite atopica.

Questo apparecchio a differenza delle tradizionali fototerapie presenta notevoli vantaggi:

mediante una particolarissima fibra ottica che conduce la radiazione ultravioletta selezionata dal generatore alla cute da trattare, è possibile intervenire soltanto a livello delle aree malate riducendo in tal modo la dose totale di esposizione del soggetto alle radiazioni ultraviolette in maniera proporzionale alla quantità di superficie affetta.
non incrementa il contrasto cromatico fra cute sana e cute malata; con le consuete tecniche fototerapiche la cute circostante ad esempio di una chiazza vitiligoidea va incontro a normale pigmentazione aumentando la visibilità delle chiazze ipocromiche e il disturbo che ne deriva.
permette di differenziare intensità e quantità totale di radiazione ultravioletta in base alla regione corporea trattata; il tempo di emissione della radiazione varia da 1 a 20 secondi.
non necessita di terapia farmacologica. Il protocollo terapeutico varia in relazione alla malattia (tipo e gravità). Il trattamento non provoca dolore; occasionalmente può verificarsi in alcuni pazienti un eritema di grado lieve che si risolve in breve tempo. La durata della terapia varia a seconda delle aree interessate e della risposta individuale. Di norma è possibile già dopo 10-14 sedute valutare la possibilità di miglioramento clinico.

Unità per la fototerapia

Descrizione: è una unità di fototerapia per il trattamento ambulatoriale della psoriasi, vitiligine, ipomelanosi, dermatite seborroica, dermatite atopica, sclerodermia localizzata e altro. Utilizza una fibra ottica facilmente manovrabile di un metro di lunghezza che termina con un manipolo di 1 e/o 10 cmq. La sonda viene tenuta a contatto con la cute da trattare. Corredata di un timer con risoluzione di 1 secondo, può impostare e monitorare la potenza in uscita in tempo reale. Tempo di emissione da 1 a 20 secondi. Gestito da un personal computer esegue automaticamente un self-test per la verifica di tutti i parametri; contemporaneamente una seconda fibra satellite esegue, in continuo, una verifica della emissione in potenza della lampada emettitrice, agendo sull’otturatore. In tal modo viene sempre assicurato il giusto apporto di energia, che garantisce emissioni sempre coerenti. L’apparecchiatura è dotata di filtri interferenziali “passa banda” (311 nm, UVA-1) facilmente intercambiabili che consentono l’utilizzo di lunghezze d’onda diverse, le più specifiche per le varie malattie cutanee.



Il radiobisturi è uno strumento dalla spiccata predisposizione per la chirurgia di superficie i cui requisiti cruciali sono il minimo danno tessutale e il rapido decorso post-operatorio.

La combinazione di sette diversi modi di emissione
della radiofrequenza è tale da prestarsi ad una vastissima gamma di situazioni patologiche riducendo al minimo gli esiti cicatriziali.

Estese papillomatosi orali, condilomatosi, cheratosi attiniche, verruche volgari (i cosiddetti porri), verruche piane, cheratosi seborroiche, fibromi penduli, xantelasmi e angiomi possono essere trattati con successo, talora senza l’uso di anestetico.

Il radiobisturi nel

 

la modalità taglio coagulante permette di ottenere escissioni chirurgiche anche estese senza sanguinamento grazie alla coagulazione dei capillari.

 

 

Decorso Post Radiobisturi

Dopo aver eseguito l’intervento con radiobisturi permane una piccola abrasione che si risolve nel giro di pochi giorni con opportuna terapia topica.

Si consiglia l’applicazione di una crema solare ad alta protezione nel caso di aree cutanee foto esposte.



Quali sono i principali danni causati dal sole?

Il danno che subisce la pelle non è tanto quello subito nel corso di un’estate, quanto piuttosto il fatto che a questo danno si somma lo stress cutaneo da esposizione solare degli anni precedenti. Bisogna considerare quindi sia i danni più acuti che quelli sfumati.I principali danni solari sono sia inestetismi che malattie cutanee:

  • Fotoinvecchiamento
  • Lentigo solari
  • Melasma
  • Pelle disidratata
  • Cheratosi attiniche (lesioni precancerose o lesioni cancerose in sito in fase iniziale)
  • Carcinomi cutanei
  • Melanoma
  • Eritemi solari

 

Come dobbiamo comportarci prima, durante e dopo una prolungata esposizione solare?

Prima di esporsi al sole è necessario preparare la pelle. L’ideale sarebbe:

  • Assumere integratori almeno un mese prima con attenzione alla loro composizione
  • Effettuare una mappatura dei nei
  • Nel caso di una cute che già presenta segni di foto invecchiamento sarebbe bene procedere con applicazioni di sostanze rivitalizzanti per idratare, nutrire e migliorare la pelle

Dalla prima all’ultima esposizione solare è necessario:

  • Far uso di schermanti solari a protezione 50+, che garantiscono l’abbronzatura ma al tempo stesso meno stress cutaneoDopo l’estate ed una prolungata esposizione solare è fondamentale:
  • Effettuare un check-up dal dermatologo non solo per affrontare gli inestetismi causati dal sole, ma anche per controllare la presenza di danni solari più gravi come la presenza di macchie o nei sospetti

Quali sono le migliori terapie per fronteggiare e curare i danni solari?

L’essenziale è la visita per fare una serie di valutazioni cliniche e con strumentazione idonea in modo da consigliare ai pazienti:

  • Terapie domiciliari a base di creme e/o integratori, coadiuvate da diete e altre consulenze specialistiche
  • Un programma di terapie in studio se reputato necessario per recuperare lo stato funzionale della pelle

Tra le terapie da effettuarsi presso studio dermatologico sia prima che dopo l’estate e un’esposizione prolungata al sole ci sono:

  • Laser Fraxel
  • Laser Vascolari
  • Laser Q Switched
  • Luce Pulsata
  • Mappatura dei Nei
  • Terapia Fotodinamica
  • Radio Frequenza Non Ablativa
  • Dermoelettroporazione
  • Veicolazione Transedermica
  • Dermovalorizzatore a Ossigeno
  • Correnti Interferenziali
  • Needling
  • Peeling Chimici
  • Filler e Tossina Botulinica

Se siete interessati ad una valutazione del vostro quadro clinico e all’impostazione di una terapia contro i danni solari chiamate il 335 81 99 360 o andate a questa pagina per richiedere un appuntamento e/o valutare le vostre esigenze.


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