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Human Papilloma Virus – HPV (Verruche e Condilomi)

Dermatologia Clinica

Human Papilloma Virus – HPV (Verruche e Condilomi)

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Papilloma Virus Umano o HPV (Verruche e Condilomi)

 

Il papilloma virus umano o HPV (acronimo di Human Papilloma Virus) è un virus appartenente al gruppo dei papillomavirus, è un virus nudo, quindi senza pericapside, dotato di genoma a DNA circolare a doppio filamento. Appena entrato dentro le cellule fa esprimere alcuni geni detti “early” (indicati con la lettera E) che servono a modificare il metabolismo della cellula infettata per metterlo al servizio dell’HPV, il quale poco prima della fuoriuscita dalla cellula fa sintetizzare altre proteine dette “late” (indicate con la lettera L) che sono in particolare due proteine strutturali, che associandosi tra loro formano la struttura icosaedrica del capside virale.

 

Le infezioni da HPV sono estremamente diffuse e possono causare malattie della pelle e delle mucose.Le proteine precoci del virus hanno lo scopo di favorire la crescita e la divisione della cellula; HPV può infatti replicare solo nelle cellule in replicazione, in quanto non codifica per una sua DNA polimerasi e ha bisogno della polimerasi della cellula ospite (che viene sintetizzata nelle cellule in attiva divisione). Le cellule bersaglio del virus sono per questo gli epiteli della cute e delle mucose, che si rigenerano in continuazione. A seconda del luogo dell’infezione si avranno dunque verruche nella cute e papillomi nelle mucose. La patogenesi è dunque la crescita cellulare indotta dal virus negli strati basale e spinoso degli epiteli.Si conoscono oltre 100 tipi di HPV, dei quali la maggior parte causa malattie non gravi, quali ad esempio le verruche cutanee. Alcuni tipi di HPV possono tuttavia causare tumori benigni quale il condiloma genitale e anche maligni quale il cancro al collo dell’utero, al cavo orale, all’ano, all’esofago, alla laringe. I condilomi, generalmente provocate dal virus HPV, sono dell’escrescenze della pelle di tipo verrucoso che colpiscono di preferenza le zone genitali, sia nel maschio (glande, meno frequentemente sotto il prepuzio, corpo del pene e scroto) sia nella femmina (perineo, vulva, vagina e cervice uterina). Tutti i tumori del collo dell’utero sono causati dall’HPV. I tipi di virus del papilloma umano possono venire suddivisi in HPV a basso rischio, i quali attaccano la cute (6, 11, 42, 43, 44) e HPV ad alto rischio, i quali attaccano le mucose (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68). Si calcola che oltre il 70% delle donne contragga un’infezione genitale da HPV nel corso della propria vita, ma la grande maggioranza di queste infezioni è destinata a scomparire spontaneamente nel corso di pochi mesi grazie al loro sistema immunitario. Solo in caso di persistenza nel tempo di infezioni di HPV ad alto rischio oncogenico è possibile, in una minoranza dei casi e nel corso di parecchi anni, lo sviluppo di un tumore maligno del collo uterino.

 

Infezioni genitali da HPV

Gli HPV si contraggono tramite contatto diretto (sessuale, orale e cutaneo). Non sono presenti in liquidi biologici quali sangue o sperma. Il rischio di contrarre una infezione da HPV aumenta con il numero dei partner sessuali, ed é massimo nell’età più giovanile (20-35 anni). Il virus è più frequentemente trovato tra le popolazione promiscue e in condizioni precarie di igiene. L’uso del profilattico non pare avere azione protettiva completa in quanto l’infezione è spesso diffusa anche alla cute della vulva e perineo. L’infezione da HPV è asintomatica nella maggior parte dei casi. In alcuni casi, si può invece manifestare con condilomi in sede genitale (pene, vulva e perineo). Le lesioni da HPV del collo uterino possono essere riconosciute mediante il Pap test, la colposcopia o tecniche di patologia molecolare e le lesioni del pene mediante la penescopia.Come in molte infezioni virali, la terapia dell’HPV è spesso problematica. Poiché tuttavia la maggior parte delle infezioni da HPV regredisce spontaneamente, solo una minoranza dei casi richiederà un trattamento. Nei casi d’infezione persistente del collo uterino, non esistono attualmente trattamenti non invasivi di elevata efficacia. Nel caso l’infezione sia associata a modificazioni precancerose dell’epitelio, possono essere prese in considerazione la laserterapia o la conizzazione. Per la rimozione dei condilomi acuminati della vulva, pene o perineo si può ricorrere:

• Laser CO2: consiste nella bruciatura delle lesioni.

• Radiobisturi: consiste nella bruciatura delle lesioni.

• Crioterapia: congelamento dell’area affetta tramite azoto liquido, applicato localmente mediante batuffolo di ovatta oppure nebulizzato con una bomboletta spray. In questo modo le cellule ustionate del derma formano una bolla e si staccano dal tessuto sottostante permettendo all’epidermide di rigenerarsi; la ferita va trattata come un’ustione e protetta dalle infezioni.

• Podofillina: principio attivo capace di distruggere i condilomi. Questa sostanza impedisce la mitosi cellulare, che nelle cellule infette è accelerata, disgregando l’infezione .

• Terapia fotodinamica o PDT (acronimo di Photodynamic Therapy): consente oltre alla distruzione della lesione anche una bonifica dell’area circostante la lesione.

• Vaccini: nel caso dell’HPV ci sono due strategie vaccinative: preventiva e terapeutica. La prima si interessa di prevenire l’insorgenza delle infezioni, la seconda (ancora a un livello sperimentale) di curarle una volta che queste sono già in atto.

 

Per il trattamento delle verruche volgari cutanee i protocolli attualmente utilizzati sono i seguenti:

• Asportazione chirurgica: consiste nell’asportazione totale della zona cutanea affetta. La ferita causata dal bisturi si risana ma resta più o meno evidente una cicatrice. Data la verosimile recidività della verruca questo metodo è sempre meno utilizzato.

• Crioterapia

• Preparati cheratolitici: viene applicato un liquido a base di aciso salicilico, acido lattico, collodio elastico o combinazione dei tre. Questo tipo di farmaco accelera il ciclo di maturazione della verruca facendola salire in superficie e permettendone il distaccamento spontaneo.

• Iniezioni intralesionali: consistono nell’iniezione di interferone all’interno della verruca stessa. Questo processo porta alla morte del virus interrompendone il ciclo.

• Laser CO2

• Pulsed Dye Laser: consiste nel colpire la componente vascolare presente nelle verruche. Solitamente sono necessarie 1-2 applicazioni a distanza di circa un mese l’una dall’altra.

Dottor Claudio Comacchi

DOTTOR CLAUDIO COMACCHI DERMATOLOGO – TRICOLOGO – DERMOCHIRURGO Specialista in Dermatologia e Chirurgia Master in Scienze Tricologiche Mediche e Chirurgiche Master in Dermochirurgia. Amo il mio lavoro come medico e dermatologo. Considero ogni mio paziente un’individuo, una persona unica e speciale. Aiutare, migliorare e curare chi mi si presenta davanti è lo scopo della mia vita professionale. Sono nato a Firenze il 21 Aprile 1957. Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Firenze il 12 di Aprile 1986. ho ottenuto il Diploma di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia, presso l’Università di Firenze, il 15 Luglio 1992. ho conseguito un Master in Scienze Tricologiche, Mediche e Chirurgiche, sempre presso l’Università di Firenze. sono iscritto nell’ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Firenze dal 10 Giugno 1986. Eseguo la mia professione come dermatologo e tricologo nel mio studio privato a Firenze in via Mannelli 177 e presso l’Ecomedica di Empoli. Questo è il mio curriculum vitae in breve. Per ulteriori informazione e contatti vedi sul mio sito ‘contatti’ e ‘curriculum’.

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