Il sito ufficiale del dottor Claudio Comacchi, Dermatologo, Tricologo.

Psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della cute, la cui prevalenza varia nelle diverse aree geografiche da 0,65% a 4,8%. La maggior parte dei casi insorge entro la terza decade di vita. Familiarità per psoriasi si osserva nel 20-30% dei casi.

 

Eziopatogenesi

La psoriasi è una malattia complessa e multifattoriale, che insorge in individui geneticamente predisposti. Sono noti fattori scatenanti o che conferiscono rischio alla malattia:

Farmaci (principali):

 

 

Fattori ambientali:

 

 

 

Stili di vita:

 

La psoriasi ha una patogenesi immuno-mediata che si traduce in infiammazione cutanea ed eccessiva proliferazione dei cheratinociti epidermici.

 

Aspetti clinici

La maggior parte dei casi di psoriasi (> 80%) è caratterizzata dalla presenza di placche eritemato-squamose in genere distribuite in maniera simmetrica nelle sedi estensorie di gomiti, ginocchia, regione sacrale e cuoio capelluto e alle mani.

Quando le lesioni interessano le pieghe cutanee la componente ipercheratosico-desquamativa è minima o assente (psoriasi inversa). Circa il 50% dei pazienti con psoriasi ha lesioni ungueali. In una parte dei pazienti, la psoriasi può colpire anche le entesi e le articolazioni (artropatia psoriasica), può essere associata anche al Morbo di Crohn, obesità, diabete mellito, dislipidemia, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari.

La gestione a lungo termine del paziente con psoriasi grave deve quindi tenere conto di queste problematiche da un punto di vista diagnostico che preventivo-curativo.

 

Terapie

Nel 70-80% dei casi la psoriasi è di grado lieve o moderato e si giova, pertanto, di una terapia esclusivamente topica. Nel rimanente 20-30% dei casi la malattia si presenta in forma diffusa e richiede trattamenti sistemici e topici associati.

La fototerapia risulta particolarmente efficace nel trattamenti di questa patologia, perché le radiazioni UV inibiscono la proliferazione dei cheratinociti epidermici, ed esercitano un’attività immunosoppressiva sul sistema immunitario cutaneo bloccando l’abnorme attivazione linfocitaria. Risulta utile anche una valutazione nutrizionale in quanto una dieta ricca di verdure sembra avere un ruolo protettivo nei confronti di questa malattia.