Il sito ufficiale del dottor Claudio Comacchi, Dermatologo, Tricologo.

Intolleranze alimentari

Intolleranza alimentare è il nome che genericamente viene dato alle cosiddette reazioni avverse agli alimenti.

 

Ad eccezione delle intolleranze propriamente dette, cioè quella al lattosio e quella al glutine, le altre intolleranze rappresentano un fenomeno legato all’eccessivo consumo di un alimento al quale il nostro organismo è sensibile.

 

Contrariamente alle allergie alimentari, i cui sintomi si manifestanosubito dopo il contatto con quantità anche minime dell’alimento al quale siamo allergici, nel caso delle intolleranze alimentari i sintomi compaiono solo a seguito di un consumo massiccio (e comunque frequente) di un dato alimento al quale si è sensibili e comunque possono comparire anche da 2 a 72 ore dopo la sua assunzione.

 

E’ comunque necessario sottolineare che queste forme di intolleranza, pur potendo essere causa di fastidi rilevanti (mal di testa, problemi intestinali, dermatiti, etc.), rappresentano un problema risolvibile mediante un intervento mirato sull’alimentazione, volto essenzialmente a capire quale alimento possa essere la causa del malessere.

Dunque, di per se, all’intolleranza deve essere data il giusto peso in quanto con una alimentazione corretta si tratta di un problema risolvibile.

Tutto ciò a patto che si riesca ad intervenire per tempo e con metodi di indagine seri.

 

Il test utilizzato ricerca le immunoglobuline G4 utilizzando la metodica ELISA, largamente in uso da decenni in tutti i laboratori di analisi.

Queste immunoglobuline vengono prodotte dall’organismo nel caso di una sensibilità ad uno o più alimenti: risultare negativi ad un dato alimento vuol dire che a questo, con probabilità del 99%, il nostro organismo non è sensibile e dunque il suo consumo non comporta alcun problema di intolleranza.

La positività, invece, è indice di sensibilità e per tanto richiede una modifica dell’assunzione dell’alimento incriminato: ciò comporta solo in casi estremi l’eliminazione dell’alimento in questione dalla dieta, mentre nella maggior parte dei casi la rotazione con altri alimenti riesce a risolvere il problema in tempi relativamente brevi.